Ultimi Soli Commento di Natale Infine
ULTIMI SOLI
Commento di Natale Infine
“Ultimi soli”, il titolo di questa opera di Patrizia Testoni porta il pensiero ad un lontano passato velato di una sottile tristezza.
Osservando il dipinto si ha l'impressione di guardare una fotografia di altri tempi, una cartolina dal sapore dell'addio.
Si percepisce una sensazione di straniamento dal presente come a rincorrere istanti
lontani della propria vita prossimi alla fine di una fase che per quanto travagliata echeggiava ancora di speranza e di cui, per questo motivo, si ha ora nostalgia.
Attimi immortalati là, in quel luogo e in quel tempo, i girasoli hanno il sapore di ricordi malinconici, sembrano uscire dalla tela per chiamarci, toccarci, per fare in modo che nessuno si dimentichi di loro una volta che si saranno spenti.
Sullo sfondo appaiono figure confuse, evanescenti, indefinite, spettrali, quasi a sottolineare l'imminente capitolazione di queste fragili creature che lasciano per un momento alle spalle
l'evidenza dell'inevitabile ovvero l'ineluttabilità del tempo e dei suoi avvenimenti.
Essi corrono verso chi li sta osservando quasi a voler parlare, a voler trasmettere una turbata rassegnazione per la loro prossima dipartita, quasi a chiedere una carezza, una promessa di un posto nella memoria.
In questo suggestivo dipinto, cromaticamente perfetto, gli elementi non sono statici ma trovano movimento nelle pennellate della pittrice regalando così l'idea del moto perpetuo. Tutto è in movimento seppur fermo sulla tela, Patrizioni attraverso il pennello riesce a trasmettere in maniera importante il colore e il movimento dei suoi turbamenti, delle sue emozioni, dei suoi ricordi.
C'è un senso di abbandono in questa eccezionale opera di grande valore artistico.
Anche qui, come in quasi tutte le opere della pittrice, predomina la natura sulla presenza umana, ma non ne manca il riferimento accennato dalla casa sullo sfondo, quasi nascosta dietro al campo di girasoli, quasi dentro a quel groviglio di alberi.
E’ forse essa stessa che, tenendosi a distanza come a volersi nuovamente celare agli occhi della gente antepone invece i propri sentimenti, la propria anima, mettendola in primo piano rispetto alla materialità?
E’ la sua presenza forse, laggiù, in disparte, separata dal presente da un grande campo di “ultimi soli” che invece come bocche aperte corrono verso di noi in primo piano per farci udire il loro grido?
Di certo una volta vista questa indescrivibile opera, la sua immagine resta impressa nella nostra mente, suscitando una vibrante e profonda commozione e una toccante condivisione di questo dolce dolore, frammento di vita che in qualche modo, in qualche tempo, appartiene anche a noi.
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